Sono 143 anni di Osteopatia nel mondo
L’osteopatia compie oggi 143 anni e non proprio tutto è cambiato da allora. Certo, si è diffusa in tutto il mondo, milioni di persone vi si rivolgono per una moltitudine di disfunzioni trovandone giovamento, tantissime sono le ricerche scientifiche che ne provano l’efficacia e sempre più casi dimostrano, anche in Italia, l’interrelazione e la complementarietà dell’osteopatia con la medicina ufficiale, come provano le numerose collaborazioni osteopatiche negli ospedali e negli ambienti sanitari.
Ciò che non è cambiato, o perlomeno sembrerebbe presentare ancora oggi vecchi retaggi, è la difficoltà come allora (nonostante la provata efficacia) ad essere accettata dal Sistema Sanitario Nazionale.
È quello che accade in Italia, dove infatti siamo ancora in questo limbo che vede il riconoscimento dell’osteopatia imbrigliato nelle maglie della macchina politica, le cui criticità non sono altro che conseguenza di una crisi di tipo culturale che, se vogliamo, può essere riflessa anche sul rapporto che abbiamo col nostro corpo, spesso incentrato sugli aspetti formali invece che centrali per la salute.
Muovendosi infatti sull’apparenza e non sul contenuto, si finisce per non ascoltare più il corpo; per questo oggi molto più che ai tempi di Still, gli antipiretici o l’antibiotico vengono usati con l’unico scopo di eliminare il sintomo senza porsi la domanda, il perché, la causa del disturbo.
Ed è per questo che il messaggio di Still è più che mai attuale: andare all’origine per sciogliere i problemi di salute, ma anche quelli culturali.
Se anche in politica ci si domandasse “perché”, andando più a fondo e cercando così il miglioramento delle condizioni, si avrebbe senz’altro la risoluzione dei problemi all’origine. E invece siamo qui dopo dopo 3 anni, con il ddl per il riconoscimento della nostra professione fermo alla Camera.
L’osteopatia oggi come allora agisce sulla salute andando all’origine del problema
Quello che dovremmo ripeterci tutti i giorni è che l’osteopatia si occupa del potenziamento della salute, che è cosa diversa dalla malattia. Sono due partite che si giocano in due campi diversi: l’una sul campo della prevenzione intesa come strumento per non ammalarsi, e non come comunemente intesa ossia di trovare la malattia il prima possibile; l’altra, che riguarda più specificatamente la medicina, è quella di curare le persone malate.
Questa cosa potrebbe andare in contrasto col nostro desiderio di entrare nel SSN, se non fosse però che il ministero che se ne occupa è il ministero della Salute, il cui intento dovrebbe essere quello di risparmiare cercando di assicurare le condizioni che garantiscano, appunto, la salute.
Bene, noi come osteopati non possiamo certo sottrarci da questo ambito perché è questo il nostro mestiere: potenziare la salute. E lo dimostra la grande efficacia che si ottiene quando gli osteopati, col loro punto di vista centrato sul benessere, interagiscono nelle strutture sanitarie evidenziando quello che per noi è ovvio e che invece dall’altro punto di vista è incomprensibile.
Oggi come ai tempi di Still, l’osteopatia non consiste nella prescrizione di medicinali ma nel princìpio che “l’inesorabile pulsione della natura è esprimere la salute”.
Buon compleanno osteopatia!
Da tuttosteopatia.it